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16 novembre 2010

Casolari al Trionfale: L'antico Falcone (a cura del dott. Emanuele Mariani)

Un viandante dei primi anni del ‘900 che si fosse incamminato lungo la Via Trionfale, nel primo tratto pianeggiante, si sarebbe imbattuto all’altezza del civico n. 60 in un’antica stazione di posta denominata “Antico Falcone”. Il fabbricato quattrocentesco, forse casino di caccia degli Strozzi (il cui stemma appare ancora sulla facciata), deriverebbe il nome di “Falcone” dal fatto che la località, in cui si trova l’edificio, era anticamente denominata “Prato Falconis” oppure dal primo proprietario, tale Falcone Sinibaldi. Gli Strozzi, dunque, avrebbero acquisito il caseggiato solo con la venuta a Roma di Leone, generale della Chiesa e barone di Lunghezza, unitamente ai due casali situati oggi a Piazzale Clodio. Di tutti questi passaggi, ne sarebbe prova l’elenco delle 135 vigne esistenti negli anni 1566-1567 verso Monte Mario, dal quale risulta che le proprietà degli Strozzi, confinanti a nord con il Parco Mellini, a ovest con la Trionfale e ad est con la via di Porta Angelica (detta anche via di Capoprati) includevano due casali ed una cascina.

Basandosi su queste notizie e sul fatto che nel XIX secolo le stazioni di posta lungo la via Trionfale, a disposizione di chi partiva da nord, erano tre (le successive due erano alla Storta ed a Bracciano), si può stabilire con buona approssimazione che esse erano nell’ordine la palazzina del Falcone ed i due casali Strozzi.

Altre fonti, narrano addirittura che il palazzo del Falcone fosse inizialmente un casino di campagna di Lucrezia Borgia; da ottocentesca locanda per i viaggiatori a cavallo e per pellegrini in cerca di refrigerio, il caseggiato del Falcone divenne nel 1910 una vera e propria trattoria e così fino ai giorni nostri.

La costruzione, a due piani, è rettangolare in cotto ed in tufo con pianta e portale. Sul lato sinistro del fabbricato vi è un piccolo cortile con ingresso carrabile, formato dalle due ali dell’edificio che è a forma di “L” ed al centro conserva un piccolo pozzo. Al piano terra, si nota un vasto ambiente, oggi sale per la trattoria, che in origine forse era un portico, per poi venire chiuso già in tempi remoti. All’interno, si notano dei pilastri che circondano le pareti ed i notevoli capitelli tipici del primo rinascimento, mentre domina l’ambiente, tra altri trofei di caccia, un grande falcone a forma di grifo che rimarca il nome della trattoria. L’”Antico Falcone” è ricordato persino in un sonetto del Belli il cui inizio così recita:” E’ arrivato a l’orecchie der Governo, quarmente er zotto-coco der Farcone, chepprima ha vinto un ambo e doppo un terno, j’abbi dato li nummeri un stregone”.

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